Tracce di memoria
“La storia è uno specchio magico: chi vi guarda dentro, vi scorge la propria immagine in forma di avvenimenti e di sviluppi. Essa non si arresta mai. È in continuo movimento, come le generazioni che la osservano. Non è mai possibile coglierla nel suo complesso. Si rivelano a noi soltanto frammenti in rapporto al punto di vista del momento”. (Siegfried Giedion. L’Era della meccanizzazione. Edizione Feltrinelli. Milano 1967)
Gli animatori del ricordo
È questo il capitolo più avvincente da un punto di vista strettamente letterario poiché lega i luoghi ai ricordi di che di essi hanno personaggi noti e meno noti e che in questi “spazi” hanno vissuto momenti significativi della loro esistenza. Vi compaiono protagonisti della parola scritta come romanzieri, poeti, saggisti, cronisti, ma anche semplici comparse che con l’esercizio della propria quotidianità, spesso legata a un vero e proprio mestiere, hanno saputo animare, consciamente o inconsciamente e in modo altrettanto incisivo, lo spazio vitale loro riservato. Vi compaiono anche studiosi e animatori del “ricordo” che hanno ricomposto il quadro sociale di un’epoca, di un territorio, di un ambiente come gli storici, gli operatori culturali in generale.
Piero Chiara
La tramvia della Valganna ha a che fare con il grande romanziere luinese Piero Chiara. Chiara usava la tramvia per andare a Varese; nei racconti ambientati nel Luinese, cita questa linea in più di un’occasione. Ma ce n’è uno, di racconto, in cui le coincidenze sono molto forti. Il ricordo di un amore passato, fa spingere il personaggio principale di questo breve scritto nella casa di una vecchia fiamma conosciuta in tutta la valle. Per via dell’arrivo sulla scena del marito della donna, l’interprete ("il Fugazza") è costretto a calarsi dalla finestra.
“Il cappello sul letto”. Piero Chiara
“Da qualche parte sotto le Bettole a Varese ci sono seppelliti due cappelli da ferroviere. Sono lì da 57 anni e qualche ora. Il motivo è un funerale particolare, quello che Felice Carmagnola e il collega Manfredi celebrarono quella sera, il 28 febbraio del 1955 dopo l’ultima corsa della tramvia che collegava Varese a Lavena Ponte Tresa, ma anche a Luino e a Cittiglio, con un sistema che oggi chiameremmo metropolitana leggera ma che tutti, da queste parti, sessant’anni fa, chiamavano “tramino”, o “tramin”. Solo elettricità. Nessun problema con la neve. Impatto zero, precisione svizzera. Usa queste parole Mario Carmagnola, figlio di quel capostazione che rinunciò ad uno dei suoi due cappelli «rosso, con quattro strisce d’oro e visiera nera» - l’altro è custodito nella sua bara – nel raccontare la storia della tramvia della Valganna, di fianco al camino, nella sua casa di Cunardo”.
I MESTIERI DELLE VALLI VARESINE
L'inventore della "pietra artificiale". Virginio Curti
Giovanni Chini, scultore di Boarezzo, fu una figura importante nell'arte del tempo. Egli si formò nelle botteghe degli scalpellini di Viggiù, paese della Valceresio famoso per la lavorazione del marmo che si estraeva dalle cave presenti nella zona. Chini intuì che l'uso ornamentale del marmo era troppo costoso, in quanto pietra (naturale) molto preziosa; decise così di utilizzare per le sue opere il cemento, un materiale semplice che egli riuscì a nobilitare grazie ad effetti pittorici straordinari, trattandolo come un antico calcare. Con la cosiddetta pietra artificiale lo scultore realizzò decori, camini, stipiti e architravi di porte e finestre, prima esclusivamente in marmo. Il cemento veniva lavorato in sagome e forme diverse per fornire manufatti dagli usi molteplici. La sua “invenzione” riscosse molto successo e Chini aprì a Milano un'attività di Lavori in Cemento molto proficua. Inoltre, ebbe riconoscimenti prestigiosi come la nomina nel 1903 di professore onorario all'Accademia di Belle Arti di Urbino e fu promotore di una scuola per l'apprendimento delle tecniche per la lavorazione artistica del cemento.
ARTICOLI DI GIORNALE
Articoli tratti dal giornale quotidiano “Il Nuovo Lario”, 1884 - 1888
Al servizio della linea Porlezza - Menaggio e "Ponte Tresa - Luino vennero dedicati numerosi articoli apparsi sul giornale quotidiano “Il Nuovo Lario” e un epilogo di un fotografo amatoriale, Pietro Magni.
18 maggio 1884
“Il tunnel sono cui passerà la vaporiera della ferrovia Menaggio-Porlezza, è tutto bell'e rivestito in modo da parere la galleria di un castello medioevale. A Porlezza, battezzate coi nomi illustri cittadini italiani, sono pronte le locomotive mentre fino a Tavordo si sono spinti i lavori d'adattamento delle rotaie. San Pietro che ha la principale via alla Cavargna ed opifici in paese, avrà la sua brava stazione. Quella di Grandola è già sorta”.
1 giugno 1884
“Attenti che non scada il termine! I possessori espropriati di stabili per la ferrovia Menaggio-Porlezza nei Comuni di Tavordo e di Piano di Porlezza hanno, dal 20 passato maggio, giorni 50 per reclamare contro le indennità stabilite a loro favore. I possessori di stabili occupati nei territori di Porlezza, Grandola e Carlazzo hanno 30 giorni cominciati col 23 scorso per reclamare sulle rispettive indennità, che sono in deposito alla casa 'Esposti e Prestiti presso la Intendenza di Como”.
13 luglio 1884
“Ci si annuncia imminente apertura con servizio diretto dal Lago di Como al Lago Maggiore, impiegando 3 ore nel tragitto. Da Menaggio a Porlezza si impiegherebbe ore 1,20 e le corse d'andata col seguente orario: 6,30 -11, 10 ant. 2,40 pom. e di ritorno 8,30 ant, 12 merid, 2,45, 6,35 pom. vi saranno carrozze saloon elegantissime per la prima classe. Da Porlezza a Lugano i piroscafi toccheranno le seguenti stazioni: Cima, Osteno, San Mamete, Oria, Gandria”
9 novembre 1884
“La ferrovia Menaggio-Porlezza fa delle corse con orario provvisorio, e molti hanno voluto provare a fare una gita attraverso la valle, godendo del panorama che si svolge, nel ritorno sbucati dalla galleria. Le Società rurali per la navigazione hanno pubblicato il 9 corr. il nuovo orario che assicura sui tre rami dei lago un buon numero di corse senza alterazioni di tariffe”.
12 dicembre 1884
“Le Agenzie lariane di navigazione dei 12 corrente, furono autorizzate ad accettare merci per la linea ferroviaria Menaggio-Porlezza, sulla quale provvisoriamente è fissata la tassa di cent. 25 per quintale tanto piccola come a grande velocità. E' una scoppola dei carrettieri? Buoi, muli ed asini non fanno sciopero per mancanza di lavoro”.
Gita al lago. Il Colonnello Bruno Porta ricorda
“Così nel 1984 il Colonnello Bruno Porta concludeva la sua storia; ma che dire di oggi? Questa relazione si svolge nel XXI secolo e precisamente nell'agosto dei 2002; per motivi di viaggio partiremo dalla cittadina rivierasca di Porlezza. Il viaggio da Porlezza a Menaggio oggi è stato sostituito da corse automobilistiche della società Lariana "Società Pubblica Trasporti" e per gli utenti è contrassegnata come linea C12 ed è percorsa in 30 minuti”. Sono ricordi lontani nel tempo che affiorano nella memoria nel vedere una vecchia fotografia”.
“Con il permesso di mia madre seguivo la "Maria". Per me si presentava il viaggio come una grande festa partire da Como per la valle di Menaggio. Il piroscafo che mi trasportava sul lago a Menaggio, di buon mattino con partenza alle ore 06,20, credo fosse il Plinio. Sbarcato raggiungevo la stazione ferroviaria sita a lato meridionale dell'Albergo Menaggio, quest'ultimo tra la via Regina e il lago eretto sul terreno degli Eredi di Catterina Pini.”
“Purtroppo l'area della stazione non esiste più niente perché, nella sua area sono stati costruiti una carrozzeria con annesso un benzinaio della ditta petrolifera ERG e dei negozi con annessi delle abitazioni invece la stazione che si trova al numero civico n. 89 nella parte tra la Regina e l'imbarcadero vi è un consorzio agrario della catena Supercappa e sul lato Como un complesso di antenne per la telefonia e per finire vi si legge a malapena sulla sua facciata le indicazioni.”
TABELLE. TARIFFE. TITOLI DI VIAGGIO
Trattandosi di linee di breve percorrenza, esistevano tanti biglietti quante erano le linee e le tratte di ciascuna linea. Gli agenti sulle vetture tramviarie avevano in consegna molte specie di biglietti, alcune delle quali erano fissate su un apposito porta-blocchi metallico: gli altri tipi di biglietti, validi solo per determinate ore del giorno e per i giorni festivi, andavano a sostituire nel porta-blocchi quelli che non erano validi nelle ore del mattino o nei giorni festivi. Al termine di ciascuna corsa, il bigliettaio segnava su un'apposita cedola l'ultimo numero venduto di ciascun blocco, così al termine della giornata si aveva il conto preciso dei biglietti venduti da ciascun agente ed era facile all'ufficio controllo stabilire in qualunque momento il movimento della linea per ciascuna tratta in cui essa era divisa.
Orario della Ferrovia Porlezza – Menaggio
L'orario in vigore dal 26 febbraio 1885 indicava due corse, andata e ritorno, al giorno; tempo di percorrenza per ogni viaggio 58 minuti primi.
Porlezza 07,40 - Menaggio 08,38
Menaggio 11,00 - Porlezza 11,58
Porlezza 13,25 - Menaggio 14,33
Menaggio 14,50 - Porlezza 15,48
Successivamente le corse passarono a quattro, poi sei corse, andata e ritorno, con una riduzione di tempo di otto minuti con l'osservanza delle seguenti periodicità:
Menaggio partenza: 06,00 - 09,10 - 11,20 - 13,10 - 17,00 - 19,35
Porlezza arrivo: 06,50 - 10,00 - 1110 - 16,00 - 17,50 - 20,25
Porlezza partenza: 07,10 - 10,10 - 11,40 - 15,00 - 17,20 - 19,55
Menaggio arrivo: 08,10 - 11,00 - 12,30 - 15,50 - 18,10 - 20,45
Il servizio
Il servizio di norma veniva svolto con soli treni viaggiatori e misti. Sulla Menaggio-Porlezza, la velocità massima era stabilita in 18 km/h prevista per una potenzialità rispettivamente di 8 e 10 coppie di treni nell'arco di 12 ore. All'inizio dell'esercizio completo (orario del 26 febbraio 1885) circolavano due coppie di treni giornalieri che impiegavano in entrambi i sensi 58 minuti a percorrere il tronco Menaggio-Porlezza, compreso il tempo necessario per la manovra al regresso sopra Menaggio. Il costo del biglietto ferroviario Menaggio-Porlezza a datare dal 26 febbraio 1885, era di lire 2,65 in I classe e di lire 1,45 in II classe, andata e ritorno lire 4,25 e lire 2,30, nei festivi, ridotto da lire 3,70 a lire 2,00.
Passaggi di piroscafi
Nel 1911 a Menaggio, con una media giornaliera di 37 passaggi di piroscafi ai due imbarcaderi L.C. e P.F., sbarcavano e s’imbarcavano sui natanti della Società di Navigazione a vapore "Lariana" 234.114 passeggeri, di questi un numero rilevante proveniva dalla Ferrovia Porlezza-Menaggio o si avviavano all'uso della stessa. Nel 1914 il prezzo del biglietto da Menaggio a Lugano, treno più piroscafo, ammontava in I classe a lire 5,50, in II classe a lire 2,85.
Oltre ai viaggiatori
Oltre ai viaggiatori, turisti e i cosiddetti pendolari, con carri del tipo pianale a sponde basse si trasportava legna da ardere a stanga e fascine di legna minuta per fornai, provenienti dai boschi dei monti della Val Menaggina, per essere trasferiti sulle "Gondole" o sui "Cumball" e finire nel porto di Como.
__________________________________________
Informazioni, rielaborazioni, testi… tratti da:
- Francesco Ogliari "Tra ruote e binari in Lombardia". Silvana Editoriale. 2005
- “Il Nuovo Lario”, articoli di Pietro Magni (“un fotograf amateur”). Articoli vari apparsi sul giornale dal 1884 al 1888
MAPPE
Le mappe reperibili si trovano tutte presso l'Archivio di Stato di Varese, via Col di Lana n. 5. Se il numero delle mappe recuperate è esiguo è perché le mappe delle tramvie Varesine sono ancora difficili da reperire per svariati motivi: principalmente perché non è stata fatta, a tutt’oggi, una raccolta sistematica delle mappe tramviarie varesine; in secondo luogo perché molte di esse sono ancora di proprietà privata. Va altresì annotato che la documentazione è scarsa poiché l’attenzione maggiore veniva rivolta essenzialmente alle linee treno/tramviarie più determinanti a livello di traffico mercantile e mobilità lavorativa. Al turismo veniva assegnata minore attenzione proprio perché elitario.
STAMPE, MANIFESTI, DIPINTI
Stampe e manifesti pubblicitari sono molto spesso indizi rivelatori dello stato dell’arte delle industrie e del costume della gente. Essi esprimono il sentimento dell’epoca e la particolare sensibilità verso forme di produzione e qualità di vita che documentano l’anonima quotidianità del lavoro e della fornitura di servizi. I documenti erano, pur tuttavia, carichi d’informazione, redatti in bella calligrafia e con una gran cura dei particolari, specialmente nelle carte intestate.
_____________________________________________
Le immagini sono tratte dal sito web “La Vecchia Valganna” di Paolo Ricciardi
sito web: HYPERLINK "http://www.valganna.info/" www.valganna.info; email: HYPERLINK "mailto:valganna.info@libero.it" valganna.info@libero.it
Voci bibliografiche
-Compendiose Notizie di Varese e luoghi adiacenti compreso il Santuario del Monte. Famiglia Bosina, da Cesare Orena. Stamperia Malatesta. Milano 1817. Copia anastatica. Tipografica Varese, novembre 1979.
- Cesare Cantù, Michele Sartorio, Varese Pittoresca, disegni di ciò che Varese e il Varesotto racchiudono di più interessante per le arti, la storia e la natura. Con illustrazioni di Giuseppe Elena. Editori Antonio Fortunato Stella e Andrea Ubicini. Milano 1838.
- Cantù Cesare, Sartorio Michele, Varese Pittoresca, disegni di ciò che Varese e il Varesotto racchiudono di più interessante per le arti, la storia e la natura. Ristampa anastatica di “Lombardia Pittoresca”. Atesa Editrice 1986. Bologna.
- Dizionario Corografico dell’Italia, vol. I, Lombardia, Stabilimento Civelli G. e Comp. Milano 1854.
- Cesare Cantù, Grande Illustrazione del Lombardo Veneto, Storia delle città, dei borghi, comuni, castelli, dei fiumi ai tempi moderni, a cura dei letterati italiani, volume terzo, Como e sua provincia. Milano presso Corona e Caimi editori. 1858.
- Cesare Cantù, Il Varesotto, Capitolo della Storia della Provincia di Como, in Grande Illustrazione del Lombardo-Veneto, Vol.III. Milano 1858.
- Luigi Brambilla, Varese e il Suo Circondario. Varese. Tipografia Ubicini 1874.
-“Il Nuovo Lario”, Articoli di Pietro Magni (“un fotograf amateur”). Articoli vari apparsi sul giornale dal 1884 al 1888
- Rivista dei Trasporti. Organo Ufficiale della Federazione dei Trasporti. Anno VII – Vol. VII. 1915
- Ciro Poggiali, Eugenio Villoresi, La Stampa Commerciale. Editrice del Giornale "Il Sole". Milano 1956.
- Francesco Ogliari, Franco Sapi, Quando una gita costava due soldi. Storia dei trasporti italiani, volume II. Lombardia (Varese, Como). Milano, stampato in proprio. 1962.
- S. Colombo, Varese Liberty, momenti del Liberty varesino, Edizione Siome Malnate Italia. Malnate 1976.
- Giovanni Cornolò, Cento anni di storia delle Ferrovie Nord Milano. Ediz. Globo. Trento 1979
- Giovanni Cornolò, Fuori Porta in Tram, Parma. Ermanno Albertelli. 1980.
- AA.VV., Segni del ‘700 in Varese, Bramante Editrice. Busto Arsizio 1981.
- E. Bairati, D. Riva, Giuseppe Sommaruga: un protagonista del Liberty italiano. Mazzotta. Milano 1982.
- AA.VV., Supermappa dell’archeologia industriale. Itinerario nell’Italia settentrionale tra le vecchie fabbriche italiane. Napoleone Editore. Roma 1981.
- Bruno Porta, La Ferrovia Menaggio-Porlezza 1884-1996. Centro Studi Storici Val Menaggio. 1985.
- Francesco Ogliari, Varese e i suoi trasporti. Milano. Socimi 1986.
- AA.VV., La Fabbrica ritrovata. Mostra di Archeologia Industriale nella Valle Olona. Università Popolare di Varese. Tipo-litografica L.V.G. Azzate 1989.
- P. Macchione, Una provincia industriale. Lativa. Varese 1989
- Autori vari, Tra laghi e monti. Comunita Montana della Valcuvia. Gavirate. Nicolini 1990.
- Giuseppe Adamuccio, Marco Stoppato, Leandro Zoppè, La Lombardia in treno. Amilcare Pizzi. Milano 1991.
- Adriano Betti Carboncini, Binari ai Laghi - Ferrovie Tramvie e Funicolari intorno ai laghi di Como, Varese, Lugano e Maggiore. Salò. ETR 1992.
- Francesco Ogliari, Ruote e binari in Lombardia. Silvana Editoriale. Milano 1993.
- Riciotti Bornia, Quando a Varese c'erano i Tram. Varese. La Tecnografica 1994.
- Francesco Ogliari, Piero Muscolino, Trasporti. Due secoli XIX-XX. Milano. Arcipelago 1995.
- G. Ortelli (a cura di ), Picasass. Storia del mestiere e degli uomini che hanno fatto la storia di Viggiù. Macchione Editore. Azzate 1995.
.- G. Ortelli (a cura di) B.Galli, G., Gattoni, G. Radice. Picasass. Storia del mestiere e degli uomini che hanno fatto la storia di Viggiù. Macchine editore. Azzate 1995.
- Francesco Ogliari, Una stupenda gita in tram, Le tranvie e le funicolari della provincia di Varese. Macchione Editore. Azzate, 1996.
- Gianluigi Margutti, Francesco Ogliari, Treno in Lombardia. Varese. Lativa 1996.
- Gianluigi Margutti, Francesco Ogliari, Signori, Biglietti Prego. Varese. Lativa 1997
- Renata Castelli, Dal mulino alla fabbrica, in “Polis”- idee e cultura nella città, Provincia di Varese, anno III. n. 11 Koinè. Milano 1997.
- R. Corbella, Antichi sentieri della Valceresio. Macchione Editore. Varese 1998.
- Edo Bricchetti, I fossili del lavoro in Lombardia: la prima industrializzazione e l’architettura della produzione. Inserto speciale di Verde Ambiente, bimestrale di politica scienza e tecnica, anno XIV, numero 6, novembre/dicembre, 1998.
- Francesco Ogliari, Una stupenda gita in Tram - Da Varese verso i monti e i laghi. Varese. Macchione Editore. Varese 1998.
- Edo Bricchetti, Stefania Chiaravalli, Alfio Rizzo, I fossili del lavoro. Percorsi di archeologia industriale in Lombardia. Associazione Verdi Ambiente e Società Lombardia. Milano 1999.
- Edo Bricchetti, I fossili del lavoro in Lombardia: la seconda industrializzazionee. Inserto speciale di Verde Ambiente, bimestrale di politica scienza e tecnica, anno XV, numero 6, novembre/dicembre, 1999.
- G. Zanini, Lombardia sconosciuta. Itinerari insoliti e curiosi. Rizzoli. Milano 2000.
- F. Abate, F. Ogliari, Cinquant'anni di vapore a Milano (1840-1890). Volume secondo: le tramvie,Arcipelago Edizioni. Milano 2001.
- Fabio Mentesana, 1880-1966. Sviluppo ferroviario e tramviario in Provincia di Varese . In “La Ferrovia della Valmorea”. Varese. Provincia di Varese 2001.
- Edo Bricchetti, Stefania Chiaravalli, Alfio Rizzo, I fossili del lavoro. Percorsi di archeologia industriale in Provincia di Varese. Guida realizzata dall’Associazione Verdi Ambiente e Società con il contributo della Regione Lombardia e della Provincia di Varese 2003.
- Luigi Brambilla, John Brunner, Varese Beautiful. Varese. Macchione Editore 2005.
- Anna Maria Gandini, ... È sempre la mia Varese. Busto Arsizio. Nomos 2006.
- Giuseppe Brianza, Valcuvia-Laveno. Mes amours in Topolino. Varese. Macchione Editore 2007.
- Filippo Ricciardi, Varese sotto la neve. Varese. Macchione Editore 2008.
- Daniele Bizzi, Maurizio Miozzi, Un secolo in corriera. Varese. Macchione Editore 2008.